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Angela Ongaro Art

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13 Marzo 2022

Disegno a matita – cosa usare per temperare le matite di grafite

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Vuoi iniziare a disegnare, ma hai qualche dubbio sui materiali da acquistare, in special modo sul temperino. In casa hai quel vecchio temperamatite che utilizzavi a scuola, ma non sai se può andare ancora bene o se è meglio cambiarlo.

Probabilmente, se è passato un po’ di tempo, sarebbe il caso di sostituirlo o quanto meno di sostituirne la lama.

Sappi anche che, oltre al temperino che si utilizza soprattutto nelle scuole, ne esistono altri modelli e qualcuno di essi potrebbe essere più comodo per te.

Ci sono temperamatite fatti di diversi materiali e con buchi di diverse grandezze (solitamente se ne trovano due: formato standard 6-8 mm e formato jumbo 9-12 mm).

Puoi trovare:

  • temperini di plastica;
  • temperini di metallo;
  • temperini con serbatoio;
  • temperini per portamine;
  • temperini a manovella;
  • temperini elettrici.

1 - TEMPERINO DI PLASTICA

Sono i classici temperini che si vedono utilizzare nelle scuole, soprattutto dai bambini. L’involucro esterno è in plastica ed è presente una lama metallica per temperare. Ne esistono con buchi di diverse dimensioni, di solito una grande e una piccola.

Molti di essi non sono di qualità adatta al disegno artistico, poiché tendono a rovinarsi facilmente e a scheggiare il legno della matita quando si tempera. Questo accade sia per la scarsa qualità del materiale di partenza, sia perché la lama va sostituita nel tempo.

Esistono però temperini in plastica di qualità, a volte realizzati appositamente dalla ditta che produce le matite per una sua serie specifica.

Hanno la comodità di poter essere portati dove si vuole, essendo piuttosto piccoli, ma ci si deve ricordare di portare con sé un contenitore per raccogliere gli scarti.

2 - TEMPERINO DI METALLO

Sono la versione completamente metallica dei temperini di plastica: hanno sia l’involucro esterno sia la lama di metallo. Anche in questo caso, la lama va sostituita nel tempo poiché perde la sua affilatura e rischia di scheggiare il legno della matita ogni volta che la si tempera.

Anche di questo tipo ne esistono con fori di diverse dimensioni: una grande e una piccola (quella piccola corrisponde al diametro delle normali matite da disegno).

Sono un po’ più resistenti di quelli in plastica, ma anche qui a volte si trovano temperini di scarsa qualità. Se si devono acquistare, meglio prenderne uno che sia prodotto dalla stessa marca delle matite, o almeno da una ditta che produce materiali artistici.

Hanno la comodità di poter essere portati dove si vuole, essendo piuttosto piccoli, ma ci si deve ricordare di portare con sé un contenitore per raccogliere gli scarti.

3 - TEMPERINO CON SERBATOIO

Si tratta di temperamatite in plastica dura, con lama di metallo e un contenitore fatto apposta per raccogliere gli scarti di legno e grafite. Ne esistono di varie forme, con contenitori di diversa capienza. Sono molto comodi, soprattutto nel caso in cui si disegni all’aperto o comunque fuori dal proprio studio.

Possono avere due fori per temperare matite di dimensioni diverse, uno grande e uno adatto alle matite normali. Col tempo, le lame si consumano e non temperano più così bene come all’inizio: andranno sostituite.

Anche in questo caso esistono temperini di diversa qualità: è sempre meglio affidarsi a un prodotto di marca (soprattutto se questa produce altri prodotti di belle arti), piuttosto che sceglierlo in base alla sola bellezza estetica dell’oggetto.

4 - TEMPERINO PER MATITE PORTAMINE

Esistono anche temperini di plastica, sempre con lama metallica, del formato adatto alle matite portamine.

Sono molto più piccoli degli altri temperini, ed è facile perderli.

Anche in questo caso, lo scarto va raccolto con un altro contenitore.

Un lato positivo del temperare una matita portamine è che si può raccogliere la polvere di grafite per riutilizzarla, senza che questa sia “sporcata” dalle schegge di legno delle matite normali.

5 - TEMPERINO A MANOVELLA

Sono composti da plastica dura, con una manovella e un serbatoio che raccoglie gli scarti di legno e grafite. Per temperare non hanno una semplice lama al loro interno, bensì una fresa. Anche la fresa, col tempo, perde la sua affilatura e andrà sostituita.

Di solito nella confezione è presente anche un morsetto, per fissarli al tavolo, in modo da stabilizzarli meglio e consentire un’azione più comoda. Sono notevolmente più grossi e costosi rispetto agli altri modelli, però se si lavora principalmente in studio possono essere molto comodi.

6 - TEMPERINO ELETTRICO

Esistono poi i temperini elettrici, che somigliano molto a quelli a manovella, per dimensioni e costo.

Sono composti da plastica dura, con un serbatoio che raccoglie gli scarti. Per temperare hanno una fresa al loro interno che, col tempo, perde la sua affilatura e andrà sostituita.

Il temperino richiede 4 batterie AA (non incluse nella confezione) e non è adatto alle batterie ricaricabili.

Personalmente non l’ho mai utilizzato: non vedo il motivo di consumare batterie per un movimento che posso tranquillamente fare io, però magari il risultato è migliore. Puoi sempre provarlo, eventualmente fammi sapere come ti trovi!

7 - TAGLIERINO

Per temperare le matite si può anche utilizzare il taglierino. Personalmente lo preferisco, ho ottenuto le punte migliori e più affilate col taglierino.

Ci vuole un po’ di pratica per imparare a utilizzarlo, ma è uno strumento piuttosto comodo.

Ne esistono con lama piccola (circa 1 cm) o lama larga (circa 2cm). Esattamente come per le lame dei vari temperini, anche queste perdono l’affilatura e vanno sostituite nel tempo.

Personalmente consiglio di utilizzare i taglierini a lama larga, perché consentono un’impugnatura migliore, più sicura. Quelli a lama piccola sono più adatti a tagliare fogli di carta, che non a fare la punta alle matite. Si corre il rischio di incastrare la lama nel legno della matita e di non riuscire a esercitare la giusta pressione, finendo col farsi male.

Sempre a questo proposito, è molto importante cambiare costantemente le lame: più sono consumate, meno tagliano e più è probabile che si incastrino e che ci si faccia male.

Esistono taglierini con l’involucro esterno di plastica o fatti totalmente di metallo. Io preferisco questi ultimi: sono un po’ più pesanti, ma sono anche più solidi da maneggiare.

Anche in questo caso ci si deve ricordare di avere con sé un contenitore per raccogliere gli scarti.

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ALTRI STRUMENTI UTILI PER AFFILARE LA PUNTA

Ci sono poi un paio di strumenti utili per affilare ulteriormente la punta alla matita, una volta temperata: i raschietti (o tavolozze abrasive per mine) e i fogli di carta abrasiva o vetrata.

Il loro utilizzo è piuttosto simile, quello che cambia molto è il formato.

Carta abrasiva o vetrata

I fogli di carta vetrata sono dei fogli che vengono venduti sfusi, di dimensioni circa 23 x 28 cm.

Ne esistono con grane più o meno fini (la grana indica la rugosità superficiale della carta): se il valore è basso, ad esempio un 100, la grana è grossa; al contrario se il valore è alto, come un 2000, la grana è fine.

Per affilare la punta delle matite è meglio utilizzare una grana attorno al 1000: abbastanza fine da non spezzare la punta, ma non così tanto da non raschiare nulla.

Raschietto affilamine o tavolozza abrasiva per mine

Si tratta di una barretta di legno con carta vetrata a grana fine (ne esistono anche con grana grossa) e a volte una spugnetta, per rimuovere la polvere di grafite dalla mina.

Può essere usato per tutti i tipi di matita di grafite, a parte le matite porta-micromine, che si spezzerebbero facilmente.

Come affilare ulteriormente la punta alla matita con questi due strumenti?

Tenendo la matita inclinata rispetto alla loro superficie e sfregandola delicatamente, in modo da consentire alla carta abrasiva di affilare anche l’ultima parte della punta, che solitamente i temperamatite non riescono a lavorare.

Bisogna ricordarsi di ruotare la matita intanto che la si sfrega sulla superficie, altrimenti si otterrà una punta a scalpello, anziché una punta più appuntita di uno spillo.

E DOPO?

Una volta ottenuta una punta affilatissima, non ti resta che iniziare a disegnare.

Le prime volte probabilmente calcherai troppo e la punta ti si spezzerà subito. Non ti preoccupare, è assolutamente normale! Bisogna fare un po’ di esercizio e allenarsi a stare leggeri nel tracciare segni con la matita. In questo modo la punta non si spezzerà e sarà anche molto più semplice cancellare in caso di errore.

Se vuoi imparare di più sul disegno e su come fare il chiaroscuro, puoi iscriverti al corso gratuito che ho preparato per te.

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Angela Ongaro
Mi presento sono Angela Ongaro, artista e insegnante di disegno. Vivo immersa nei paesaggi montani della Valle Seriana, tra torrenti e sentieri e boschi e laghi. Qui ho imparato a conoscere il potere e la bellezza della natura. Un tesoro che appartiene a tutti noi e in cui tutti possiamo sentire di appartenere a qualcosa. Il nostro mondo. Con tutte le sue meraviglie.
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