Ho bisogno di essere guidata per poter incorniciare le mie opere (non capolavori) e sono felicissima di averti scovata su internet visto anche che abbiamo lo stesso nome. Grazie
Incorniciare un disegno per farlo durare a lungo nel tempo
Quasi sempre quando ci si appresta a incorniciare un disegno su carta si fa più attenzione al colore o al modello della cornice che a tutto il resto.
“Starà bene coi mobili moderni? Col colore del divano e con quello delle pareti?”
Queste sono le domande che di solito vengono in mente per prime.
Per capire come è meglio incorniciarlo è però molto importante domandarsi: “voglio che questo disegno duri nel tempo?”
La risposta farà da guida a tutte le scelte successive.
Vuoi che continui a rendere bello ed elegante, pieno di pace, il tuo spazio a casa o al lavoro?
Se è così, per incorniciare un disegno su carta in modo che duri nel tempo hai bisogno di vari materiali con alcune caratteristiche precise.
Elementi usati per il montaggio di un disegno su carta
Solitamente lignea, ne esistono anche di altri materiali: plastiche, metalli, paste di legno, resine varie.
Tieni presente che alcuni dei materiali utilizzati per produrle non sono inerti, cioè possono interagire con i componenti dell’opera, anche se visivamente può non notarsi immediatamente. Al momento il miglior materiale per le cornici resta il legno (possibilmente non resinoso).
La cornice deve essere abbastanza profonda per contenere vetro, passe-partout, opera, foglio anti-acido e pannello di chiusura (circa 1,5-2 cm in totale).
Bisogna anche fare attenzione al tipo di attaccaglia che verrà fissata alla cornice: deve reggere il peso dell’opera incorniciata.
Ultimamente c’è la moda di esporre i disegni tra due vetri (o plexiglas), oppure di incollarli su tela e intelaiarli, per evitare l’incorniciatura.
Sono entrambi metodi che sconsiglio.
Racchiudere un disegno su carta dentro due lastre di vetro (o plexiglas) non consente una buona traspirazione e la carta col tempo andrà a soffrirne. In aggiunta, il plexiglass è un materiale piuttosto elettrostatico: c’è il rischio che “strappi” delle particelle di matita o pigmento dal foglio dell’opera.
Invece incollare la carta sulla tela causerà, nel tempo, degli strappi sul foglio. Questo avviene perché si impedisce il naturale movimento di assestamento della carta.
Con i normali cambiamenti di umidità e temperatura che avvengono nell’arco delle giornate e delle stagioni, tela e carta hanno dei movimenti, seppur minimi. Non sono materiali statici.
Il problema consiste nel diverso movimento delle fibre dei due materiali: mentre le une si accorciano, le altre si allungano. Avere incollato il foglio sulla tela impedisce quindi il naturale movimento di assestamento delle fibre, provocando danni alla struttura della carta, fino ad arrivare allo strappo del foglio a causa di queste tensioni.
Il vetro protegge il disegno da molte cose, tra cui polvere, urti accidentali, prodotti delle pulizie mal utilizzati.
La polvere è fonte di vari tipi di degrado: fornisce cibo per microrganismi che causano danni alla carta, crea un accumulo di particelle di umidità concentrato in aree ristrette, e altro ancora.
Quindi sarebbe bene evitare che si accumuli sulla superficie dell’opera, a stretto contatto col disegno.
Il vetro protegge inoltre da urti accidentali che potrebbero causare macchie o graffi sull’opera.
È una protezione anche nei confronti di una pulizia non troppo attenta da parte di chi non è abituato a maneggiare certi tipi di oggetti (ci sono stati casi di opere d’arte rovinate perché i prodotti per la pulizia erano stati spruzzati direttamente sulla superficie dell’opera).
Ultimamente non va molto di moda utilizzare il passe-partout: è considerato “vecchio”, ma si tratta di un elemento molto importante per la conservazione dei disegni su carta.
Serve a proteggere il disegno dall’eventuale condensa che si può formare all’interno del vetro, a causa dell’umidità. Se il foglio di carta fosse a contatto diretto col vetro assorbirebbe la condensa e questa umidità porterebbe a delle macchie antiestetiche e a una serie di degradi di vario tipo.
Inoltre il passe-partout serve per far risaltare esteticamente l’opera all’interno della cornice.
Ne esistono di vari tipi, materiali e colorazioni. Potresti trovarne qualcuno che ti piacerà. Io ad esempio non ne ero molto entusiasta, poi ho trovato un bellissimo passe-partout nero con anima bianca e ora lo uso molto spesso.
È importante che il materiale di cui è composto un passe-partout sia 100% cotone, senza acidi. A seconda del tipo di carta dell’opera (di fattura orientale o occidentale), si può utilizzare un passe-partout con una carica alcalina aggiuntiva, come riserva contro gli acidi.
Se non si volesse utilizzare il passe-partout, esistono dei distanziatori che consentono di mantenere un minimo di distanza dal vetro senza essere visibili. Anche in questo caso, fai attenzione che siano fatti con materiali senza acidi.
Si tratta di un foglio di un certo spessore con pH neutro o che contiene una riserva di sostanze alcaline (come dicevo, a seconda del tipo di carta dell’opera).
Queste sostanze vanno a contrastare l’eventuale presenza di acidi contenuti nei materiali con cui è venuta in contatto l’opera o che possono essere presenti negli altri materiali del montaggio.
Si tratta di un pannello che deve appunto “chiudere” il montaggio.
Spesso viene utilizzata della masonite per questo compito, ma si tratta di un materiale composto da schegge di legno e colle che contengono acidi, e che quindi andranno a interagire negativamente con la carta dell’opera.
L’ideale, anche in questo caso, è utilizzare materiali non acidi come pannelli di fondo.
Molti corniciai ormai sono attrezzati con i materiali per un montaggio conservativo, ma spesso devi essere tu a richiederlo espressamente. Oppure è possibile chiedere consiglio ai restauratori della carta (anche perché ci sono differenze per quanto riguarda la conservazione della carta di fattura occidentale e quella di fattura orientale), che in alcuni casi potrebbero anche occuparsi personalmente del montaggio.
Tieni presente che negozi come Leroy Merlin e simili, che vendono cornici a poco prezzo, non utilizzano materiali conservativi.
Personalmente consiglio sempre, se si tiene al disegno, di spendere qualcosa in più, ma essere molto più tranquilli riguardo il risultato finale. Molte volte, tra l’altro, i montaggi conservativi non hanno bisogno di materiali estremamente costosi.
Nell’arco di una decina d’anni è possibile dover sostituire alcuni materiali dell’incorniciatura. Questo perché i materiali invecchiano e non svolgono più la loro funzione come all’inizio. Ad esempio, la carica alcalina per contrastare gli acidi si va esaurendo nel tempo.
Andrebbero quindi controllati ed eventualmente sostituiti passe-partout, foglio anti-acido e pannello di chiusura.
Ho bisogno di essere guidata per poter incorniciare le mie opere (non capolavori) e sono felicissima di averti scovata su internet visto anche che abbiamo lo stesso nome. Grazie
Ciao Roberta, sono felice che il mio articolo ti sia stato utile!
Ciao Angela! Sono rimasta affascinata dalla tua guida su come incorniciare un disegno su carta. Le tue istruzioni chiare e dettagliate mi hanno aiutato a capire ogni passaggio, rendendo il processo di incorniciatura facile e divertente. Grazie anche per i suggerimenti sul tipo di cornice da scegliere, che hanno aggiunto un tocco di eleganza al mio disegno. Continua così con i tuoi utili consigli e tutorial, sono davvero molto apprezzati! Un grande grazie da parte mia, Becky Gomez.
Ciao Becky, mi fa davvero piacere che i miei consigli ti siano stati utili!
Fantastica. Grazie per i preziosi consigli.
Ciao Susanna, felice di esserti stata d'aiuto!
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Sono Angela Ongaro, artista e insegnante di disegno di Gandino. Disegno e dipingo ciò che mi meraviglia per farti meravigliare insieme a me davanti alle bellezze della Natura.