Magari anche tu, come me, rimani affascinato dalla potenza del volo dei grandi uccelli rapaci oppure resti incantato di fronte alla leggiadria dei passeri e dei colibrì, e vorresti riuscire a rendere la loro bellezza nei tuoi disegni.
Se già te la cavi con il disegno lineare e le proporzioni, direi che è il momento di concentrarti su quello che può aiutarti a dare ancora di più l’idea che i tuoi uccelli disegnati sembrino vivi: il chiaroscuro e i dettagli delle penne.
Vediamo quindi come disegnare le penne degli uccelli in modo realistico.
La prima cosa da fare è individuare le zone di luce e quelle di ombra. Questo è molto importante perché nel chiaroscuro a matita i punti di massima luce sono dati dal bianco della carta.
Quindi se andassi a scurire, anche solo di poco, una zona che dovrebbe essere di luce massima, non riusciresti più a recuperarla in un secondo momento. Questo perché si può cancellare finché si vuole, ma il bianco luminoso della carta intonsa non è lo stesso della carta dopo che è stato cancellato uno strato di matita, seppur leggero.
Mantenere i punti di luce è molto importante per riuscire a disegnare delle penne che sembrino vere e lucenti.
Traccia quindi delle sottili linee leggere come promemoria della posizione di luci e ombre.
Una volta individuate le zone di luce e ombra, ti consiglio di iniziare a lavorare al chiaroscuro partendo dai toni più scuri. In questo modo avrai un maggior controllo del disegno.
Inizia con una matita HB e riempi pian piano tutta l’area dell’ombra, lentamente e senza calcare, altrimenti resteranno dei segni troppo evidenti che stoneranno col disegno.
Cerca anche di chiudere tutti i puntini bianchi che potrebbero rimanere, evidenziati dalla grana della carta. In questo modo otterrai dei toni di grigio più scuri.
Una volta finito di riempire l’area dell’ombra con la HB, ripassala allo stesso modo con la matita 2B. In questo modo, quando andrai a lavorare sui mezzi toni non rischierai di perdere la tua zona di massimo scuro.
Prendi poi la matita 4B e fai uno strato di grafite sempre sulla tua area d’ombra. Poi recupera la 2B e ripassa i mezzi toni. Man mano che la gradazione della matita cresce, l’area del foglio su cui la usi si ridurrà: altrimenti otterresti soltanto un disegno più scuro, e non tridimensionale. Immagina gli strati di matita come una torta matrimoniale di quelle multistrato: il concetto visivo è lo stesso.
Se si tratta di un disegno con ombre piuttosto scure oppure con penne di colore nero, puoi utilizzare anche la matita 6B (o addirittura la 8B, poi): ripassa l’area di ombra e poi recupera la 4B per ritoccare alcuni dei mezzi toni che potrebbero averne bisogno.
Come ultima cosa, prendi di nuovo la matita HB e passa a lavorare sulle zone in luce: potrebbero aver bisogno di qualche ritocco, ma ricorda di mantenere delle aree di carta intoccata dalla matita per aumentare l’effetto di tridimensionalità.
Dopo aver realizzato il chiaroscuro di base, è il momento di aggiungere i dettagli delle penne, così che sembrino davvero reali.
In questo passaggio è importantissimo affilare bene e spesso la punta della matita.
Traccia una serie di tratti sottili e leggermente curvi, per dare l’impressione della struttura delle penne. Riempi in questo modo quasi tutto il tuo disegno: le uniche zone dove non dovrai tracciarli sono quelle di massima luce.
A seconda della zona dove andrai a tracciare questi dettagli, potresti dover cambiare gradazione di grafite, per fare in modo che siano visibili sulla base di matita già fatta.
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Sono Angela Ongaro, artista e insegnante di disegno di Gandino. Disegno e dipingo ciò che mi meraviglia per farti meravigliare insieme a me davanti alle bellezze della Natura.